http://dati.culturaitalia.it/resource/oai-culturaitalia-it-museiditalia-work_87876 an entity of type: E22_Man-Made_Object
Croce in legno con terminazioni trilobate figurate. Figure a mezzo busto, dell'Eterno benedicente con il libro in mano e la colomba (in alto) e dei dolenti, la Vergine (a sinistra) es. Giovanni (a destra). Il Cristo morente, in legno scolpito, è raffigurato con la testa reclinata sulla spalla destra, un ampio perizoma e i piedi uniti
Citato per la prima volta nel 1915, tra le opere recuperate dopo il terremoto del 13 gennaio (cronaca, 1915), il crocifisso ha seguito nei suoi spostamenti il più noto tabernacolo di Giovanni da Sulmona: consegnato al commissario speciale del comune fu in seguito traferito nel Museo Civico di Sulmona ( Mariani, 1930; inventario, 1934). Pubblicato dal Mariani (1930) come opera della fine del Trecento, è stato riferito dalla Gabbrielli (inventario, 1934) "ad artisti abruzzesi della prima metà del sec. XV". Il Carli (1942), per primo, lo ha avvicinato al tabernacolo di Giovanni da Sulmona, per le figure dipinte, e ha riferito allo stesso artista anche la figura di Cristo, "uno dei più fini esemplari della plastica lignea abruzzese del primo Quattrocento". Secondo questo autore, Giovanni da Sulmona avrebbe firmato, nel 1440, una statua raffigurante s. Giovanni Battista, anch'essa in s. Orante a Ortucchio. Il riferimento di questo crocifisso al sulmonese è stato ripreso da Lehmann-Brockhaus (1983)