http://dati.culturaitalia.it/resource/oai-culturaitalia-it-museiditalia-work_63937 an entity of type: E22_Man-Made_Object
Rinvenuta dal Marangoni in un magazzino degli Uffizi nel 1913 e attribuita al Caravaggio dal Longhi, l'opera occupa un ruolo determinante nell'attivita' giovanile del pittore. Identificato in un primo tempo con il "Bacco con alcuni grappoli d'uve diverse" citato dal baglione (1642), che invece meglio si adatta al "Bacco coronato di edera" della Galleria Borghese. Dopo una prima datazione al 1589, l'opera veniva successivamente spostata verso il 1596, quando cioe' il Caravaggio si trovava sotto la protezione del cardinale Francesco Maria del Monte. Il dipinto si inserisce nella serie giovanile delle mezze figure dipinte "in chiaro" che annovera il "Fruttaiuolo" nella Galleria Borghese, il "Fanciullo morso dal ramarro" della Fondazione Longhi, il "Canestro di frutta" dell'Ambrosiana. Da notare in quest'opera i richiami, che il Longhi vuole siano intenzionalmente ironici, all'antichita' dove Bacco si identifica con "questo torpido e assonnato garzone d'osteria romanesca". Altri hanno insistito sul rapporto figura-natura morta, richiamandosi ad una celebre citazione del Caravaggio "Tanta manifattura gli era a fare un quadro buono di fiori come di figure". Il magistrale brano del cesto di frutta non รจ da leggersi in chiave meramente descrittivo-naturalistico, essendo ormai accertato il significato simbolico, in chiave religiosa o filosofica, della natura morta: si e' ipotizzato che il giovane Bacco che offre all'osservatore (il probabile committente cardinale Francesco Maria del Monte) la coppa di vino ed i frutti della campagna possa alludere ad un oraziano invito alla vita frugale, alla convivialita', all'amicizia. La Gregori infine, nel sottolineare "il trasparente sostrato di sensualita', di ossessione dei sensi, di omo-erotismo" del dipinto, vi legge una particolare visione dell'antichita' come liberta' dei sensi ed un riferimento ai riti iniziatici ed ai travestimenti bacchici che da tempo si praticavano a Roma.